A volte capita...

12 marzo 2020

Pensieri della sera

A volte capita...

Capita che alcune "sicurezze" che tali non sono mai, ci vengano a mancare ed il fatidico 6 maggio 1976, noi friulani lo ricordiamo ogni anno!
26 gennaio 2020. 
Qualsiasi parquet, ed il mondo intero, si è fermato alla notizia della morte del grandissimo Kobe. Nessuno di noi però avrebbe potuto prevedere ciò che avremmo vissuto da quei momenti ad oggi.
Ora ci ritroviamo qui a guardarci negli occhi, consapevoli che quelle famose "sicurezze" sono in realtà fragili, soggette alle regole di un nemico invisibile e ancora molto più forte di noi, capace di fermare il cesto e non solo...
Questa immobilità accomuna e paralizza ragazzi, adulti ed anziani. Tutti sotto un'unica bandiera. La bandiera della paura, del disagio. 
La bandiera dell'incertezza.
In questo tempo di inattività, lontani da giornate scandite da doveri, impegni e orari, abbiamo però la possibilità di riflettere su quei valori che diamo tanto, troppo per scontati e che vanno dalle cose più banali e semplici ai sentimenti più profondi. Ciò che volevo dirvi scrivendo queste righe, è che nessuno è solo e questo è il momento giusto per essere vicini, pur mantenendo le distanze che ci sono state imposte per salvaguardare il nostro bene comune. Quello che stiamo vivendo è un pericolo  reale, ma pur essendo tale non ci deve impedire di guardare al domani con fiducia e quel domani è fatto di noi genitori che vogliamo tornare su quegli spalti ad applaudire ed incoraggiare i nostri figli e il loro futuro. Quando questa emergenza sarà passata, e torneremo alla nostra quotidianità, non dimentichiamoci però di riflettere su ciò che è avvenuto e di quanto sia importante restare sempre uniti, sostenendoci a vicenda. Il basket è da sempre uno sport che usa il linguaggio dell'etica, della collaborazione e della condivisione.
Ricordiamoci queste regole sempre.
La leggenda Bostoniana, Bill Russell, un giorno disse:
"Il basket è l'unico sport che tende al cielo. Per questo è una rivoluzione per chi è abituato a guardare sempre a terra.“
Gemona Basket, a testa alta, prende solo una pausa, ma non si ferma. Quindi non fermatevi nemmeno voi.
Il suo urlo tornerà presto  a farsi sentire più forte di prima.
Al suono di 
UNO,
DUE, 
TRE,
KROP!

firmato da una mamma, genitore di un nostro atleta.


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